Al suono della sveglia, ancora un po’ addormentati, non ci
rendiamo conto che siamo a metà di questa avventura. La mattinata che ci aspetta è dedicata alla creatività di
impresa e tutti siamo chiamati a metterci in gioco. Arriviamo in sala alla spicciolata, qualcuno con calma, altri
con il caffè ancora in mano e gli ultimi di corsa. Ad accoglierci c’è Ana Gorostegui della Fundaciòn Tomillo. Strani
esercizi chiamati activadores ci aiutano a ritrovare la concentrazione e ci
introducono nel vivo dell’attività di questa mattina: creare un’impresa. Come?
Semplicemente partendo dalle nostre passioni e dalle nostre necessità
quotidiane. Il trucco (e la creativita!) sta nell’intuizione dei bisogni non
ancora soddisfatti e nelle alternative per realizzarli. È iniziato come un
gioco e invece ci siamo ritrovati non solo ad avere un’idea di impresa, ma
anche a essere guidati nella sua concreta realizzazione: di cosa è fatta, che
servizi vuole offrire, qual è il modo in cui si sviluppa, quali operazioni di
marketing deve seguire, quanto concretamente può essere produttiva e
remunerativa. Imprenditori in potenza ma creatori, innovatori, inventori nella
realtà!
La creatività mette fame… e quindi direzione La Viga per
continuare a scoprire le specialità spagnole. Durante il descanso c’è chi,
ormai immerso nella routine spagnola, fa una siesta per recuperare le energie,
mentre altri preferiscono sfruttare il tempo libero per passeggiare e fare
compre.
Il pomeriggio è dedicato alla scoperta della Spagna: arte,
tradizione e musica tra stereotipi e curiosità. Per arricchire la presentazione dei volontari spagnoli, andiamo a scoprire la città che ci ospita, tra
musei, piazze, cervezas, tapas e bocadillos, vecchi amici e nuove conoscenze.
Pollicino e Tortellino
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